Stiamo parlando della Vernifer e la conosceremo meglio tramite le parole del suo Presidente Massimiliano Nannoni Artigiano del Ferro
Come di consueto nelle pagine del nostro periodico ci prefiggiamo di farvi conoscere le eccellenze del territorio ma in questo caso siamo onorati di parlarvi di un’Azienda Gaiolese che non ha bisogno di presentazioni e che orgogliosamente rappresenta per noi una storica collaborazione.
Stiamo parlando della Vernifer e la conosceremo meglio tramite le parole del suo Presidente Massimiliano Nannoni Artigiano del Ferro.
La vostra Azienda è ormai una delle attività storiche del Comune di Gaiole in Chianti ma anche della Provincia di Siena, vuole dirci com’è nata?
L’idea principale fu dell’allora Sindaco di Gaiole Pallanti Angiolino (tra l’altro professore di molti di noi in applicazioni tecniche nelle scuole medie paesane!), democristiano della prima ora, che lanciò nei primi anni ’70 una politica di sostegno verso i piccoli artigiani per creare posti di lavoro in un periodo in cui dal paese era in atto un esodo inarrestabile verso le città.
L’amministrazione offrì, in maniera lungimirante, terreni a basso costo agli artigiani che fossero stati disposti a fondare un’impresa.
L’Azienda Vernifer nasce nel 1974 a seguito di questa opportunità dall’unione di tre botteghe artigiane: un tubista carpentiere, un fabbro e due carrozzieri. Mescolare queste arti diverse ma complementari è stata l’essenza dell’originalità e poliedricità della Vernifer sperimentata poi negli anni in vastissimi campi: dalla carpenteria generica, alla strutturale, alla meccanica, dall’arte fabbrile ai serramenti e ringhiere, dall’arredamento per interni ed esterni all’ascensoristica, ecc…
Appare evidente come il legame con il territorio sia un punto fondamentale della filosofia aziendale, un aspetto presente sin dalla fondazione e coltivato fino ad oggi…
Difatti la Vernifer è nata appunto con lo scopo di avere un legame con il territorio e per questo si è distinta. Un’azienda che ha sempre cercato di dare risposte reclutando maestranze nell’ambito locale o nei comuni limitrofi, questa è stata e deve essere la nostra prerogativa.
Un occhio speciale va rivolto poi al sociale: se le cose funzionano non si può non destinare alcune risorse verso l’Associazionismo paesano, è un dover dal quale un artigiano, una piccola impresa non si può esimere.
Immagino che, nel corso degli anni, siano intervenuti notevoli cambiamenti sia nelle tecnologie, sia nei materiali e sia nelle richieste della clientela, come si è evoluta l’Azienda?
Naturalmente. E’ cambiata la domanda del cliente ed intorno si è sviluppato tutto un mondo. L’importante è non perdere la bussola perché restano fondamentali idee e valori atavici: devi conoscere la materia in modo maniacale e devi sviluppare nei nuovi carpentieri la manualità unita alla teoria. Riesci a costruire un grande artigiano se in età giovanile sai far lavorare le sue mani. Oggi poi disponiamo di tecnologie molto più evolute che negli anni ’70, ma non si può fare a meno della testa e delle mani, della geometria, dell’intuito meccanico e del gusto perché questi particolari fanno la differenza.
Non abbiamo avuto paura ad affrontare nuove sfide che vanno dai materiali diversi (rame, ottone, inox, corten, alluminio…) ai progetti complicati ad un nuovo sistema di disegno molto dettagliato…bisogna capire il desiderio del cliente e saperlo interpretare.
La pandemia ha colpito pesantemente ogni settore produttivo nazionale, la Vernifer come ha affrontato questo drammatico periodo?
Ci ha colpito in un momento particolare, eravamo da poco usciti dalla crisi straordinaria di quasi 10 anni e, in un momento di risalita, la pandemia è arrivata come una mannaia ma non ci ha colto impreparati.
La Direzione della ditta giorni prima della chiusura generale aveva già preso provvedimenti per fronteggiare la situazione, d’altronde in 47 anni di storia si affrontano tempeste di ogni tipo ed impari a resistere. Noi abbiamo inoltre avuto la fortuna di restare aperti al 50% facendo parte della filiera dell’energia e dell’agricoltura..
Uno sguardo al presente: ci vuole illustrare l’attuale struttura aziendale?
La struttura aziendale da tre anni questa parte si è completamente rivoluzionata. Abbiamo un Direttore che non ha ancora compiuto 29 anni, un ufficio acquisti con una ragazza di 24 anni a coadiuvare Miriam (storica Amministratrice) in amministrazione. Abbiamo un Ufficio Tecnico nuovo di zecca diretto da un altro ventiquattrenne che oggi dispone di uno stagista per ampliare e migliorare il lavoro sul disegno tecnico.
La Vernifer è passata da un numero minimo di 7 unità in piena crisi agli attuali 14 tra dipendenti e soci con 2/3 aiuti specializzati esterni. Sia in officina che in amministrazione c’è stato un notevole ringiovanimento con ragazzi di talento, questo ci inorgoglisce e ci riempie di entusiasmo. Per il clima che si respira mi sembra a volte di vivere una seconda giovinezza lavorativa: abbiamo dei clienti fidelizzati che vanno dai privati alla grandi aziende in tutta la Toscana ed oltre, stiamo investendo su macchine e mezzi, la nuova Dirigenza si è formata e si sta forgiando su un’idea del lavoro cara ai fondatori anche grazie all’esempio dei veterani come Moreno (socio/fondatore) che con passione e volontà ferrea ancora oggi è un punto di riferimento per tutta l’Azienda.
E per concludere uno sguardo al domani: ci parli delle prospettive e dei progetti futuri
Una degna conclusione richiede alcune riflessioni da cui non posso esimermi: sono fiero di essere figlio di un minatore divenuto tubista e di una contadina prestata al commercio, mi sorprendevo quando mio padre, dopo una notte insonne per coliche renali, al mattino se ne andava distrutto al lavoro…questo mi ha insegnato il rispetto del lavoro e dei lavoratori; il lavoro prima di tutto, il senso di responsabilità all’ennesima potenza. In un’azienda la salute finanziaria viene prima, poi ci sono i lavoratori ed i fornitori. L’imprenditore che un giorno non riesce a pagare i propri dipendenti e che comunque la notte dorme tranquillo ha perso e non è più degno di continuare a fare impresa.
Noi, come direbbe Fortebraccio, leggendario corsivista de “l’Unità”, apparteniamo ad un’elite i Metalmeccanici: il nostro è un mestiere meraviglioso, faticoso e preciso, sporco e creativo, geniale ma pieno di regole ed io vorrei, con l’aiuto dei miei collaboratori, trasmettere questa passione ai più giovani.
Per il domani abbiamo molte prospettive stiamo allargando il “campo d’azione” con nuovi clienti in varie zone del nord della Toscana ma anche all’estero, abbiamo in progetto un ampliamento (anche se difficile nel nostro perimetro) ed una riqualificazione completa dell’immobile esterno ed interno, rinnoveremo la mensa per i dipendenti, amplieremo gli spogliatoi per i lavoratori e siamo progettando un ampliamento dell’ufficio tecnico.
Tra tre anni compiremo 50 anni, sono sicuro che festeggeremo questo traguardo da Azienda all’avanguardia che unisce come sempre tradizione e modernità.
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